B.R.I.C.S. puntano a sostituire il dollaro con una moneta unica

Moneta comune

Il 22 agosto scorso si è aperto a Johannesburg, in Sudafrica, il vertice dei paesi Brics, ossia Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Sicuramente uno dei piatti forti dell’incontro è la proposta di Luiz Inácio Lula da Silva, presidente del Brasile, di introdurre una moneta comune che possa permettere ai paesi Brics di non ricorrere al dollaro americano per effettuare gli scambi.
Questa nuova moneta unica dovrebbe permettere gli scambi tra i paesi come il Brasile e il Sudafrica, senza dover dipendere necessariamente dalla valuta di un paese terzo.

Chi oltre ai 5 fondatori?
Al vertice sono stati invitati più di 60 paesi, sia paesi africani, sia paesi che hanno fatto domanda per entrare a far parte dei Brics. Sono in programma sostanziali discussioni sul dialogo con gli Stati del Sud del mondo.
Lula vorrebbe incorporare nei Brics oltre 40 paesi, tra cui Arabia Saudita, Iran, Emirati Arabi Uniti, Argentina, Indonesia, Egitto ed Etiopia, che hanno espresso interesse ad aderire ai BRICS.

La nuova valuta
Stando ad alcune indiscrezioni la nuova valuta potrebbe chiamarsi R5, dalle iniziali delle cinque valute dei paesi che fanno attualmente parte dei Brics: realrublorupiarenminbi e rand.

La fine del dominio del dollaro?
Il presidente brasiliano sta spingendo perché la valuta dei Brics possa diventare la moneta di riferimento per gli scambi nei paesi emergenti.

La nuova Banca
Si prevede inoltre che il gruppo discuta su come incrementare la raccolta fondi e i prestiti in valuta locale all’interno della Nuova Banca per lo Sviluppo (NDB), o la cosiddetta Banca Brics.
Ricordiamo che il dollaro ha guadagnato rispetto alle valute dei mercati emergenti da quando la Russia ha invaso l’Ucraina e la Federal Reserve USA ha iniziato ad aumentare i tassi di interesse per combattere l’inflazione all’inizio del 2022, rendendo il debito in dollari più costoso per quei Paesi.

La moneta comune dei Brics: è un’idea imbarazzante o pericolosa?
Ma se non ci fosse un reale pericolo per gli USA e il dollaro, perché molti eminenti analisti statunitensi (come Jim O’Neill, ex economista della Goldman Sachs) stanno criticando apertamente l’idea di valuta e di Banca comune fra i BRICS?

Sentiremo ancora la parola dedollarizzazione?
Quali reali pericoli corrono gli USA per questa dedollarizzazione che sta catturando l’immaginazione del mercato e che si riferisce agli sforzi volti a minare il controllo del biglietto verde sul commercio globale promuovendo l’uso di altre valute?