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3 Aprile 2023
- Posted by: Aesse
- Categoria: Notizie
Un peso enorme
Il cattivo funzionamento (burocrazia) della macchina pubblica grava su famiglie e imprese per almeno 225 miliardi di euro all’anno. La voce della Cgia di Mestre – Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato.
Stime a nove zeri
Il calcolo della Cgia stima oltre 11 punti di Pil in meno all’anno a causa degli “sprechi”. Una cifra più del doppio dell’evasione tributaria e contributiva in Italia (100 miliardi di euro l’anno); quasi il doppio della spesa sanitaria in Italia (131,7 miliardi per il 2023); pari al Pil prodotto nel 2021 da tre regioni del Nordest (Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia); di poco sotto alle risorse che il nostro Paese dovrà spendere entro il 2026 con il Pnrr (235 miliardi).
Le Regioni
Nonostante qualche posizione recuperata rispetto al 2019, l’Italia è solo al 23° posto a livello europeo per la qualità offerta dai servizi pubblici. Tra i 27 paesi Ue, solo Romania, Portogallo, Bulgaria e Grecia hanno un risultato peggiore del nostro. Su 208 regioni europee monitorate nel 2021 dall’Università di Goteborg, la prima realtà italiana è al 100°: la Provincia autonoma di Trento; poi al 104° il Friuli, al 109° il Veneto e al 117° Bolzano.
Sud Italia
Sconsolante la situazione del Sud. Delle ultime 20 posizioni della graduatoria europea, 5 sono occupate dalle regioni del Mezzogiorno: la Puglia è al 190° posto, la Sicilia al 191°, la Basilicata al 196°, la Campania al 206° e la Calabria, penultima a livello europeo, al 207° posto.
Maglia nera europea
In una classifica dominata dai Paesi del Nord, la maglia nera d’Europa è la regione romena di Bucaresti-Ilfov.