Tetto al debito, cos’è e perché gli Usa rischiano il default?

Possibile default
Negli ultimi giorni tiene banco negli Usa la questione relativa all’innalzamento del tetto del debito. Il segretario al Tesoro statunitense, Janet Yellen, ha esortato il Congresso ad aumentare tale limite prima di giugno, per evitare un default che potrebbe innescare una “catastrofe economica e finanziaria”. Vediamo di cosa si tratta e quali sarebbero le possibili conseguenze in mancanza di un accordo politico.

Cos’è il tetto al debito
Con questo termine si indica il limite posto dal Congresso degli Stati Uniti all’ammontare di prestiti che il governo americano può accumulare, in altre parole il limite massimo di indebitamento. Dal 1917 il tetto del debito è stato aumentato o sospeso innumerevoli volte, quasi 80 dal 1960 ad oggi, raggiungendo il limite attuale di 31,4 trilioni di dollari (circa il 120% del Pil americano).

Perché il tetto del debito è importante
L’importanza di questo limite è dettata dal fatto che influisce sulla capacità del governo di far fronte alle fatture correnti e alle spese già autorizzate. L’impossibilità di adempiere a questi pagamenti rappresenterebbe un evento di default, il primo nella storia degli Stati Uniti.

Cosa succede se non si trova un accordo Janet Yellen è stata chiara: un accordo sul tetto del debito è fondamentale, altrimenti si rischia “un danno irreparabile” all’economia statunitense, alla vita di tutti gli americani e alla stabilità finanziaria globale.

Leadership USA
Inoltre, il default “rischierebbe anche di minare la leadership economica globale degli Stati Uniti e solleverebbe interrogativi sulla nostra capacità di difendere gli interessi di sicurezza nazionale”, ha aggiunto la Yellen.