(Tratto da un articolo di Vicenzo Imperatore)
Il business delle polizze vita
Ormai tutte le principali banche italiane vogliono gestire in proprio il business delle polizze vita e fare concorrenza diretta in questo segmento di attività alle compagnie assicurative. UniCredit/Allianz, Intesa Sanpaolo, Credem, BancoBpm, Mps/Axa hanno tutte sciolto (o in programma di farlo) le partnership nel Vita per gestire internamente il business delle polizze vita.
Danish Compromise
A motivare la nuova strategia delle principali banche italiane sono ragioni di business ma anche, e forse soprattutto, le opportunità offerte in Europa dalla regolamentazione internazionale della nuova Basilea 3 e in particolare del cosiddetto Danish Compromise, così chiamato perché approvato dalla Ue durante la presidenza di turno della Danimarca, che riduce rispetto al passato l’assorbimento di capitale nei bilanci delle banche per le attività assicurative di diretta proprietà.
Garanzie e capitale
Di solito, quando una banca investe in altre attività come le assicurazioni, deve riservare una certa quantità di capitale per coprire eventuali rischi. Questo meccanismo serve a garantire la solidità finanziaria dell’istituto bancario.
Oneri e competitività
Con il “Danish Compromise”, questo requisito viene ridotto per le banche che possiedono attività assicurative, rendendo meno oneroso per loro entrare o espandersi in questo mercato. Ciò significa che le banche possono gestire e vendere polizze assicurative senza dover accantonare troppo capitale, il che le rende più competitive rispetto alle compagnie assicurative tradizionali.