Le banche di Montecitorio

Condizioni “Onorevoli”
Quello che conduce alla famosa banca interna alla Camera dei Deputati è uno dei corridoi più ambiti del palazzo.  È la Galleria dei Presidenti, dove appaiono le immagini di tutti i Presidenti della Camera, fino al predecessore di quello in carica. Alla fine del lungo corridoio, dove si concentrano una serie di uffici che offrono servizi ai deputati e delle sale dove gli stessi possono incontrare i portatori di interessi, c’è un’istituzione storica del Palazzo: la banca di Montecitorio.

I servizi offerti dalla storica filiale ex Banco di Napoli – ora Intesa
Una filiale di Banca Intesa che ha acquisito il Banco di Napoli, storico istituto che la gestiva dal 1926.
Una filiale che offre ai parlamentari condizioni estremamente vantaggiose, sia per quello che consente le giacenze nei conti correnti, sia per i prestiti, che gli onorevoli ottengono a tassi estremamente agevolati.
Se ne è anche parlato durante la puntata di Report del 1° dicembre 2024. 

L’ultima gara per i servizi bancari della Camera
Si è tenuta lo scorso anno ed è stata assegnata, per i prossimi otto anni, nuovamente a Banca Intesa.
Valore dell’appalto: 800 milioni di euro più Iva.
Uno dei requisiti per partecipare al bando, imposto proprio dalla Camera Dei Deputati, era quello di applicare condizioni “corporate” non inferiori a quelle privilegiate fatte alle grandi aziende, vista la gran mole di denaro che la filiale deve gestire.

La filiale di Montecitorio
Ha sui suoi conti stipendi, pensioni, prestiti e soprattutto la dotazione annuale per il funzionamento parlamentare. Ogni anno il Ministero dell’Economia eroga alla Camera 943 milioni di euro.
È la cifra è rimasta immutata nonostante la riduzione dei deputati da 630 a 400.
Banca Intesa, per aggiudicarsi nuovamente il bando, ha fatto una proposta “impossibile”: per i parlamentari di Montecitorio un tasso del 5,60% sulla liquidità del conto corrente.

“È un tasso da Re Mida”
Eccezionalmente alto rispetto alle quotazioni correnti. L’ultimo documento disponibile di Banca d’Italia che monitora i costi bancari, dice che i tassi medi sono dello 0,20%. In pratica, su una giacenza di 100 mila euro sul conto in banca, un cittadino ricava circa 200 euro, mentre un deputato arriva a superare i 5.600 euro.              E poi ci sono i tassi sui mutui e sui prestiti che vengono erogati a condizioni eccezionalmente convenienti. Report ha indagato anche sulle condizioni offerte agli onorevoli da un altro istituto, la Banca popolare di Milano, che con la sua sede di Piazza Montecitorio fa un’agguerrita concorrenza alla storica filiale che si trova all’interno del Parlamento e offre ai deputati prestiti allo 0,50%.

Cosa possiamo ancora dire…