Nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza

il 15 luglio 2022 entrerà in vigore il Nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) con l’obbligo, per ogni tipologia di impresa, di istituire l’«adeguato assetto» e le «idonee misure», che la legge ritiene indispensabili al fine di prevenire la crisi.

Sarà un cambiamento epocale che merita un momento di condivisione.

Quali novità introdurrà la normativa e quale sarà l’impatto? Quali nuove responsabilità patrimoniali scatteranno a carico di ogni imprenditore e amministratoreQuali sono gli strumenti di tutela che possiamo utilizzare sin da subito, in modo semplice, veloce ed efficace?

 

Cosa cambia col nuovo codice della crisi?

Con la nuova normativa non si parlerà più di ‘fallimento’, ma il termine verrà sostituito dall’espressione ‘liquidazione giudiziale’. Obiettivo, quello di salvare le imprese, garantendo la continuità dell’attività, e ricorrendo allo strumento della liquidazione solo se non ci sono alternative concrete a quest’ultima.

Una riforma, questa, dunque, con una visione che potremmo definire conservativa delle imprese, volta a contenere il più possibile i rischi di chiusura. In questo processo, un ruolo chiave è riservato al monitoraggio costante degli indicatori di crisi, con particolare riguardo alla sostenibilità degli oneri dell’indebitamento attraverso i flussi di cassa che l’impresa è in grado di generare e l’adeguatezza dei mezzi propri rispetto a quelli di terzi. La crisi di liquidità, infatti, è un tema centrale per tutte le imprese, che si è reso ancora più evidente e quanto mai pesante con la pandemia da Covid-19, che ha messo in luce la vulnerabilità del sistema imprenditoriale rispetto agli eventi imprevisti ed imprevedibili.

 

Cosa fare e a chi affidarsi?