- 6 Luglio 2022
- Posted by: Aesse
- Categoria: Finanza ed economia

E’ pessimista sul nostro paese Nouriel Roubini, docente ed economista statunitense alla New York University. Che in un articolo pubblicato sul Financial Times, prevede scenari decisamente neri per l’economia della zona euro, già alle prese con una situazione caratterizzata da crescita debole e un altrettanto limitata creazione di posti di lavoro. Di fronte all’aumento dei tassi di interesse della Bce, il primo dei quali previsto a luglio, il rischio che l’Eurozona debba far fronte a un hard landing (brusca frenata dell’economia che non cresce più, ma cala vistosamente determinando in tal caso la recessione) è più che concreto, così come gli Stati Uniti, di cui aveva parlato giorni fa.
Per Roubini l’Italia è il paese che rischia più degli altri una recessione durissima.
“Il recente aumento degli spread italiani non è solo causato dal panico irrazionale degli investitori. L’Italia ha una bassa crescita potenziale, ampi deficit di bilancio e un debito pubblico enorme e potenzialmente insostenibile che è cresciuto durante la pandemia. Ora si profila un aumento permanente del costo del debito poiché la Bce rientra dalla sua politica ultra accomodante”.
Insomma, nulla di buono all’orizzonte.” La situazione – continua Roubini – è poi ulteriormente aggravata dalle elezioni politiche italiane del prossimo anno, che potrebbero portare a una coalizione di destra dominata da partiti euroscettici. In pratica, qualsiasi nuova decisione della Bce progettata per salvare le obbligazioni italiane potrebbe comportare condizioni inaccettabili per i nuovi leader del Paese e per qualsiasi altro stato dell’eurozona sotto pressione“.