- 12 Aprile 2023
- Posted by: Aesse
- Categoria: Notizie
Nessun commento

L’inchiesta
Banche clandestine, occultate in quelli che sembrano dei normali negozi cinesi, dove vengono portate valigette piene di contanti, provento di attività sia lecite che illecite.
Nel primo caso questi soldi, dopo essere stati raccolti (spesso in nero) da imprenditori e commercianti, sfuggono al fisco e vengono spediti in Cina.
Di quanti soldi si tratta
Si parla di almeno 300 milioni di euro nascosti ai radar della Banca d’Italia, perché non tracciati dagli intermediari abilitati (come i money transfer).
Nel secondo caso, invece, con questo sistema i ricavi della criminalità – frutto prevalentemente del narcotraffico – vengono riciclati e spostati virtualmente, all’interno e all’esterno dei confini nazionali, da una “filiale” all’altra.
Le rimesse
La cartina di tornasole, che dimostra quanto sia consistente questo fiume sotterraneo di denaro non tracciato, viene proprio dai dati della Banca d’Italia: mentre le rimesse dei lavoratori pakistani, bengalesi e filippini verso i loro rispettivi Paesi sono aumentate negli ultimi 6 anni, quelle dei cinesi sono crollate da 237 milioni nel 2016 a 15 milioni nel 2022.
E la crisi legata alla pandemia non c’entra nulla, perché già nel 2018-2019 era iniziata questa repentina flessione. Basti pensare che solo le rimesse da Roma sono passate da 1,4 milioni di euro nel 2012 a 732mila euro nel 2019.