Banche, nuovi stress test di Bce: incognite su tassi e inflazione

Gli esami
Ripartono gli stress test della Bce sulle banche europee, giunti alla quinta edizione.
A fine mese Francoforte pubblicherà gli scenari (base e avverso) facendo partire l’esercizio su 76 banche europee, di cui 63 sotto la Vigilanza unica europea.
Di queste, 9 sono italiane: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Bper, Mps, Mediobanca, Cassa Centrale, Credem, Iccrea.
Il campione complessivo che si sottopone agli esami rappresenta il 75% del settore bancario dell’area euro.

Prove e shock
La Vigilanza bancaria europea utilizza le prove di stress per valutare la capacità di tenuta degli enti creditizi agli shock economici e finanziari. 

Vigilanza e vulnerabilità
I risultati delle prove aiutano le autorità a identificare le vulnerabilità degli enti e ad affrontarle tempestivamente nel dialogo di vigilanza con le banche. Quest’anno l’esame riveste una fisionomia diversa perché verrà condotto in un contesto di mercato caratterizzato da due variabili dirompenti – tassi e inflazione – che potrebbero influenzare l’esercizio e le performance attese dal Regulator che non sempre coincidono con i piani delle singole banche. 

Parametri
Tassi e inflazione sono due dei parametri-chiave che a fine mese verranno comunicati alle banche e attorno ai quali sviluppare le proiezioni dello scenario base e quello avverso e che serviranno per misurare i Cet1 ratio, cioè gli indici patrimoniali.
Non ci saranno soglie minime di Cet1 da rispettare, ma il risultato entrerà nelle valutazioni della banca centrale del 2023 a valere sul 2024.