Default statunitense: è stato raggiunto l’accordo sul tetto al debito Usa

Default in agguato
Al termine di una vera e propria maratona negoziale ad alta tensione si è raggiunto un vero e proprio compromesso, che ha il merito di sospendere per due anni il tetto del debito.
Janet Yellen, segretaria del Tesoro Usa, aveva provveduto ad avvertire, all’interno della sua ultima stima, che il default statunitense era in agguato a partire dal 5 giugno 2023.
Sempre che non fosse arrivato il cosiddetto debt ceiling

Situazione di stallo e grande nervosismo
Nel frattempo i mercati finanziari avevano iniziato a dare i primi segnali di un evidente e crescente nervosismo, che andava ad aumentare man mano che la scadenza si avvicinava. Giusto per avere un’idea, nel 2011 il rischio di default, che era stato esorcizzato all’ultimo minuto, aveva comportato il declassamento delle obbligazioni statunitensi da parte di S&P, mentre la borsa era crollata del 20%.

L’intesa sul debt ceiling
Joe Biden, nel corso di una dichiarazione dalla Casa Bianca, ha voluto celebrare l’intesa con Kevin McCarthy, lo speaker repubblicano della Camera dei Deputati, dichiara che viene sospeso il limite massimo dell’indebitamento del governo statunitense.
Fino ad oggi era previsto un tetto massimo a 31.400 miliardi di dollari, che è stato già raggiunto: la sospensione varrà per un periodo massimo di due anni.
In altre parole fino alle elezioni presidenziali del 2024: viene evitato, in questo modo, un’ulteriore crisi e si evita un qualsiasi clima battagliero alle urne.

Alcuni punti dell’accordo: spesa, difesa, assistenza, fisco
Spesa. Viene anche congelata la spesa federale, che non potrà essere aumentata.
Difesa. In certi casi arriva addirittura ad abbassarla, con l’unica eccezione per gli aumenti relativi agli stanziamenti per la difesa e per i veterani.
Assistenza. Tra i provvedimenti previsti dall’accordo ci sarebbero alcuni limiti temporali per determinati programmi di assistenza sociale.
Fisco. Vengono cancellati alcuni fondi anti-Covid non ancora spesi ed è ridotto di 10 miliardi, a 70 miliardi, uno stanziamento per il fisco federale destinato a rafforzare la caccia all’evasione.

Nell’arco dei prossimi 10 anni, i provvedimenti potrebbero portare ad una riduzione della spesa pari a 650 miliardi di dollari: un risultato che è considerato modesto a tutti gli effetti e a detta degli esperti.