Fra il 2022 e il 2023 le banche hanno fatto utili straordinari. 15 miliardi nel 2022, 28 miliardi nel 2023.

Ma come hanno fatto?
A luglio 2022 la Bce per frenare l’inflazione ha alzato i tassi di interesse, quelli di riferimento, dallo 0,50% in 14 mesi è passato al 4,50%.
Le banche italiane hanno risposto prontamente alzando anche il tiro perché sono passati dal 2,13% al 4,76%. 

Famiglie e Imprese vessate
Ora, le famiglie italiane con un mutuo a tasso variabile per l’acquisto della casa sono 1,6 milioni.
Lo stipendio medio di un dipendente, così come dice l’Istat, viaggia fra i 1.400 e i 1.600 euro al mese.
Ebbene, la rata mensile, solo l’aumento dovuto a questa crescita dei tassi di interesse sulla rata mensile ha perso il 50%, passando da 500€ a 750€ mese.
E questo insomma schiaccia le famiglie però il tasso di interesse che invece viene dato a chi deposita i soldi sul conto corrente è rimasto tale e quale. 

Alla faccia della normativa bancaria
Alla fine del 2023 era 0,50 ben che andasse perché banche primarie applicano un tasso dello 0,01.
Eppure il T.U.B. (Testo Unico Bancario), art.118, comma 4, dice che esattamente ed esplicitamente: “se aumenti i tassi debitori devi aumentare anche quelli creditori, con modalità tali da non recare pregiudizio al cliente”.

La vigilanza non ha battuto però ciglio.

Crediti deteriorati
Uno dice, beh, si vede che dovevano fare fronte ai crediti problematici, ovvero i clienti che non riescono a rimborsare. Non vero!
La percentuale, il tasso dei crediti problematici è al 3,10% quando la soglia di sicurezza è al 5,00%.

Riduzione filiali e personale
Uno dice, magari avranno avuto costi operativi molto alti. Non vero!
Dal 2013 al 2023 hanno ridotto gli sportelli del 37% e mandato a casa 50.000 persone. 

Quindi, di fatto, sono extraprofitti
E qui il Governo Meloni ha detto: “bene, su una parte degli extraprofitti pagate il 40% di tasse, in modo che possiamo aiutare le famiglie in difficoltà per pagare il loro mutuo a tasso variabile e dare anche un contributo alla riduzione delle tasse per famiglie e imprese”.

Provvedimento “accomodande”
Le Banche sono insorte e il Governo ha detto: “ok, non volete darci i soldi? Bene, allora quello che dovreste dare allo Stato potete metterlo fino a due volte e mezzo per 2 anni dentro alla vostra cassaforte”.
Le banche ringraziano e si dividono il 60% di 28 miliardi. 

Ecco però, quando le vacche sono grasse, alla collettività viene restituito zero!
Di contro è bene ricordare che la collettività è chiamata a rispondere quando il sistema bancario è in crisi, vedi MPS, le Banche Venete e tutta l’infilata di altre banche (almeno una decina) che sono state messe in liquidazione coatta.