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7 Ottobre 2024
- Posted by: Aesse
- Categoria: Notizie
Come stanno le cose
Dopo la chiusura delle indagini preliminari da parte della Procura del Tribunale di Treviso per il terzo troncone d’inchiesta relativo alla bancarotta di Veneto Banca, i due pubblici ministeri Massimo De Bortoli e Gabriella Cama hanno formulato una nuova contestazione, notificando un supplemento d’indagine nei confronti di Vincenzo Consoli, amministratore delegato nel periodo tra il 24 aprile 2014 e il 30 luglio 2015 nominato, poi, direttore generale di Veneto Banca, e di Flavio Trinca, presidente del Cda nel periodo ricompreso tra il 22 marzo del 1997 e il 26 aprile del 2014.
L’accordo
La contestazione avanzata nei confronti del presidente e dell’amministratore delegato riguarda un accordo economico illegittimo da 3 milioni e 600mila euro, sottoscritto quando lo stato di dissesto della ex Popolare di Montebelluna era già noto (la banca verrà dichiarata insolvente dal Tribunale trevigiano nel 2018). E così si sarebbe configurata una distrazione di risorse finanziarie dell’ormai decotto Istituto di credito.
La chiusura dell’indagine
Per i reati fallimentari sono stati indagate dodici persone tra cui due presidenti, tre membri del comitato crediti tra cui il vice presidente, il responsabile della direzione territoriale, un componente del collegio sindacale, oltre ad un avvocato e all’amministratore unico e un componente del cda di una azienda che avrebbe ottenuto uno dei finanziamenti che sono stati contestati.
Per un importo complessivo della bancarotta pari a 320 milioni.
Ai posteri, quindi…